Ancora da Vedere

Itinerari della Grande Guerra
Visitare gli itinerari e i luoghi della Grande Guerra è un ottimo modo per scoprire il Veneto e tutte le sue bellezze, alcune dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Unesco: l’Altopiano di Asiago, scenario della più grande battaglia sul fronte italiano (la “Strafexpedition”) dista pochi chilometri da Vicenza e dalle meravigliose ville palladiane; le vette delle Dolomiti, contese dalle truppe italiane ed austro-ungariche, offrono scenari naturali mozzafiato; dalla pianura veneta dove scorre il Piave si possono facilmente raggiungere città ricche d’arte e storia (Venezia, Treviso e Padova) e le dolci colline trevigiane da dove nasce il celebre Prosecco. http://www.itinerarigrandeguerra.it/

Con i bambini Parco Archeologico Didattico del Livelet  sulla sponda occidentale del lago di Lago, nel Comune di Revine Lago (TV). Nel parco è interessante visitare  il villaggio palafitticolo ricostruito, che costituisce il museo all’aperto e prendere parte a uno dei vari laboratori di archeologia imitativa o sperimentale. Per informazioni:
Nei giorni di apertura del Parco (domenica e festivi) 329.2605713.www.parcolivelet.it/
Parco Giochi gratuito dell’Osteria Ai Pioppi, in Via VIII Armata 76 a Nervesa della Battaglia.
L’Osteria Ai Pioppi (aperta il sabato e la domenica) è probabilmente un luogo unico al mondo e ciò che lo rende tale è il meraviglioso luna park artigianale, immerso nel verde del bosco

Grotte del Caglieron
Complesso che consta di una serie di cavità, parte delle quali di origine artificiale e parte di origine naturale e numerose cascate, alte parecchi metri. Quella naturale è una profonda forra incisa dal torrente Caglieron su strati alternati di conglomerato calcareo, di arenarie e di marne del Miocene medio. Sulle pareti della forra si aprono delle grandi cavità artificiali, ottenute con l’estrazione dell’arenaria, la tipica “pietra dolza ” (pietra tenera). L’attività estrattiva, che risale al 1500 e forse anche prima, forniva il materiale per la costruzione di stipiti, architravi…, come si può ancora osservare sulle vecchie case e palazzi di Vittorio Veneto e dintorni.

Photo:
Di Laghi di Revine – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=44712348
Torri di Credazzo – Di Paolo Steffan – Opera propria, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14758521

Luoghi curiosi

‘PIERE DEI MAT’ Chiesetta di San Lorenzo – Farra di Soligo
Nella citazione in un atto notarile del 1210 la misera cappellina campestre risultava dotata di un cimitero, del quale tutt’ora si vede qualche resto del muro di cinta. La struttura attuale si può quindi far risalire al XIII secolo, anche se non è certamente da escludere la riedificazione di qualche manufatto molto più antico, vista la posizione altamente panoramica e strategica e la significativa vicinanza al Castello di Credazzo.
Interessante una pietra d’angolo alla base con strane e misteriose incisioni. I caratteri, non decifrati, sembra appartengano all’alfabeto runico. Si tratta di una delle cosidette ‘piere dei mat’ (pietre dei matti) dalle quali deriva la leggenda,

fin dall’epoca longobarda, che attribuisce la vena di pazzia degli abitanti di Farra di Soligo al contatto con una di queste strane pietre.
Tranne per i ritocchi ottocenteschi al campanile, come già accennato, tutto è rimasto intatto e originale come cinque secoli fa. Non vi sono stradine che raggiungano la chiesetta, si deve passare attraverso erbosi filari di vigne e, certamente, l’affacciarsi sul piccolo slargo erboso del sagrato è emozionante.
A cura di una associazione di volontari abitanti in zona, la chiesetta viene saltuariamente aperta la domenica e viene effettuata la manutenzione.

Grotta del Buoro, Bus delle Fate – Montello
Esiste nella Marca un luogo misterioso ed impenetrabile. Si tratta di un modesto rilievo montuoso, a forma di tartaruga, con altitudine massima di 371 m che si estende, da est a ovest, dall’abitato di Nervesa della Battaglia sino a Montebelluna e Crocetta del Montello.
Il territorio della zona è base di fenomeni carsici che creano spesso doline e grotte dove esseri misteriosi e fantastici si nascondono. Rami s’intrecciano alle radici sporgenti, ruscelli e sorgenti di acqua incandescente, uccelli parlanti, basilischi dal corpo di serpente,

draghi che sputano fuoco e altre creature misteriose, folletti, orchi e satanassi.
Troverete la Grotta del Buoro, dove la ninfa Ciane mesce l’acqua magica, capace di ridare il latte alle puerpere smunte, e poi al Bus de le Fate, abitato da fanciulle dai piedi caprini che si lavano perennemente ad una fonte. Dal Buoro delle Anguane vedrete le ninfe lavandaie uscire e recarsi ai ruscelli per lavare panni macchiati di antichi misfatti commessi dagli uomini. Vicino ad una sorgente, le Fate Bone preparano il miele da offrire alle fanciulle che il Massariol, spirito burlone del bosco, trarrà in inganno.

ODERZO - LA LEGGENDA DEL MAZARIOL

il folletto che sconfisse Attila e liberò Opitergium – nei boschi più fitti e inaccessibili lungo la Sinistra Piave

C’era una volta, nei boschi più fitti e inaccessibili lungo la Sinistra Piave e nelle vallate più impervie come quella della Val Canzoi, un omino piccolo come un folletto, chiamato “Mazariol”. Era una creatura di rosso vestita, come il cappuccio e le scarpette a punta, aveva poi barba e capelli lunghi e ricci ed un viso grinzoso e dispettoso. Il Mazariol all’epoca abitava però anche nelle grotte più buie ed era talmente schivo e silenzioso che si teneva lontano da ogni contatto con l’uomo. Una brutta avventura correva poi colui che inavvertitamente posava il piede dove il folletto aveva lasciato le sue pèche (orme): il malcapitato era costretto infatti, quasi per magia, a seguirle e a perdersi per qualche giorno nei luoghi più remoti tra il trevigiano e il bellunese. Il Mazariol possedeva inoltre straordinarie conoscenze come pastore e come malgaro, tanto che si prendeva cura in completa autonomia delle capre, delle pecore e dei bovini che trovava a pascolare sui monti, nutrendole,portandole a foraggiarsi nei campi e facendole crescere in mezzo alla natura.

La piccola creatura era però anche molto affezionata alle grave del Piave, dove spesso si recava per qualche momento di svago e relax. Amava talmente il suo territorio che che era sempre pronto a difenderlo da coloro che lo mettevano in pericolo, come quando la città di Opitergium (l’attuale Oderzo), venne messa a rischio dall’invasione degli Unni guidati dal valoroso condottiero barbaro Attila, il “flagello di Dio”. La leggenda vuole infatti che, durante la prima notte del popolo dell’Est Europa nella Marca, il piccolo Mazariol, infastidito dalla loro presenza, cercò in tutti i modi di mettere a punto tutto ciò di cui era a conoscenza per cercare di allontanarli al più presto dal Quartier del Piave. Per prima cosa attizzò il fuoco dei soldati soffiandoci sopra facendo così incendiare le pelli con cui loro si riscaldavano durante la notte, poi rovesciò tutti i paioli contenenti le minestre dei cuochi del campo e infine tirò la barba di tutti i presenti ungendola per di più con del vischio. Tutto questo però al Mazariol non bastò e pensando e ripensando, decise anche di legare tra loro le code e le crini dei cavalli, aspettando poi nei paraggi il farsi del giorno.

Fu così che al mattino gli Unni si risvegliarono molto straniti per quanto successo la notte precedente, ma sapevano anche che di li a poco avrebbero dovuto attaccare Opitergium e quindi si misero a cavallo. Purtroppo però, o meglio per fortuna, i soldati di Attila non sapevano che “mai si deve tagliare ciò che il Mazzariol unisce” e quindi, dopo aver liberato i quadrupedi, si ritrovarono con gli animali si al galoppo, ma completamente ad andatura “a zig-zag”! Non riuscendo a spiegarsi l’accaduto, gli Unni scapparono subito lontano a gambe levate, lasciando Attila solo e umiliato. Opitergium, secondo questa leggenda, fu così salvata dal Mazzariol e da allora il folletto è amato e rispettato in tutti i paesi della Sinistra Piave. Si dice poi che nelle notti di luna piena lo si possa ancora vedere a bordo di una zattera lungo il fiume ed egli, a chi gli passa vicino, direbbe: ”Salve, io sono il Mazariol che sconfisse Attila, il flagello di Dio”. Attenzione però a quando passeggiate nei boschi della Marca trevigiane, perchè un saggio detto locale dice: “No cascar entro te le peche del mazarol!”

COLLALTO DI SUSEGANA

Raggiungibile attraverso una splendida strada sterrata che parte dal Castello di San Salvatore di Susegana

LA LEGGENDA DEL FANTASMA DELLA BIANCA DI COLLALTO

La leggenda narra che il conte Colberto Collalto prese in sposa tale Chiara, della famiglia dei Da Camino, anch’essi di origine longobarda, per rappacificare definitivamente l’odio secolare che divideva le due famiglie e che causava battaglie e ostilità a non finire. Probabilmente non fu un matrimonio felice, dato il pessimo carattere di Chiara, estremamente gelosa e irascibile. Per questo, quando capitò l’occasione, Tolberto decise volentieri di partire per la guerra. Il giorno della partenza andò a salutare la moglie, che stava pettinandosi aiutata da una serva, Bianca.

Questa, affezionata al padrone, si commosse; la signora vide le lacrime e vide anche che Tolberto salutava la serva con una mano. Non appena il cavaliere se ne fu andato, la perfida Chiara, colma di gelosia, la fece prendere dalle guardie, che la murarono viva in una torre del castello. Ovviamente, al suo ritorno, Tolberto cacciò la moglie malvagia. Si dice che, da allora, il fantasma di Bianca appaia periodicamente ai membri della famiglia Collalto, annunciando gioie oppure, se appare velata di nero, annunciando delle sciagure.

Link Utili

Zoppas Arena
www.zoppasarena.it

Treviso Eventi – Musei
www.trevisoeventi.com/treviso-musei.htm

Teatro Accademia Conegliano (TV)
www.teatroaccademia.it

Prosecco Shire – Terre di Prosecco. Mostra sensoriale
Link

Eventi Regione Veneto
www.exibart.com/profilo/eventicercarisultato.asp

Aeroporto di Venezia
www.veniceairport.it

Aeroporto di Treviso
www.trevisoairport.it

Trenitalia
www.trenitalia.com

Actt – Mobilità di Marca
www.actt.it

Taxi Conegliano
conegliano.virgilio.it/cat/TAXI.html

Ristoranti Treviso
www.ristorantitreviso.it

Podere di Costabella | Ancora da Vedere